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mercoledì 18 febbraio 2009

Rin-NOVA-zione cubana???

Cuba lancia l'ambiente Nova: nasce il primo linux "comunista".
Dopo Venezuela, Perù, Argentina e il Brasile di Lula, anche Cuba ha deciso di adottare il sistema del pinguino per la pubblica amministrazione e per i propri cittadini. Con un progetto nato nell'università e benedetto dal governo
di Riccardo Bagnato


PINGUINI di tutto il mondo, unitevi! Dopo Venezuela, Perù, Argentina e il Brasile di Lula, anche Cuba ha deciso di adottare il sistema operativo GNU/Linux per la pubblica amministrazione e per i propri cittadini. Ma non basta. Il regime dell'Havana non utilizzerà una delle tante varianti Linux già disponibili. Ne ha creata infatti una tutta sua, nome in codice: Nova.

L'annuncio è stato dato alla XIII Conferenza sulla Comunicazione e le Tecnologie che dal titolo "Nuove tecnologie: sviluppo e controllo" che si è svolta questa settimana nella capitale dell'isola. Creata dagli studenti e dai professori dell'Università di Scienze di L'Avana (UCI), Nova ha un'interfaccia grafica che trae ispirazione sia da Windows sia da Mac, e può funzionare con vecchie apparecchiature, incluso il processore Pentium II.

"Il sistema permette l'uso in applicazioni moderne e una semplice interfaccia per lavorare con macchine obsolete che ancora sono la maggioranza a Cuba", spiega il responsabile del progetto, Angel Goñi. Aggiungendo che Nova è solo parte di un progetto politico che mira a sfuggire alle restrizioni imposte dall'embargo commerciale e finanziario degli Stati Uniti sull'isola iniziato nel 1962 e che l'adozione del software libero è cominciata già nel 2005.

E' lo stesso ministro delle Comunicazioni, Ramiro Valdes, a chiarire pubblicamente l'intento politico del progetto, non senza sollevare qualche dubbio o critica puntualmente apparsa sul Web: "Ottenere un controllo maggiore sul processo informatico è una questione di primaria importanza". A cui Hector Rodriguez, decano della School of Free Software presso la University of Information Sciences dell'isola, ha aggiunto: "Mi piacerebbe pensare che entro cinque anni più del 50 per cento degli utenti cubani migrerà a Linux".

La notizia ha immediatamente fatto il giro del Web ed è stata salutata con entusiasmo soprattutto dalla Free Software Foundation, presieduta da Richard Stallman, che nel suo discorso di un anno fa, in occasione dell'edizione precedente della stessa Conferenza, aveva infiammato i cuori della platea chiedendo a gran voce l'adozione dei pinguini ovunque fosse possibile.

Rimane ora da capire tuttavia - come molti utenti hanno commentato sul Web - cosa significhi "controllare il processo informatico", in un paese che la ong Reporters sans Frontiers definisce "la seconda prigione per giornalisti nel mondo, dopo la Cina". Mentre c'è già chi, invece, sdrammatizza, facendo notare che "No va" in spagnolo significherebbe "Non funziona". Staremo a vedere.

fonte :www.repubblica.it

martedì 10 febbraio 2009

Linux alla Camera..

A completare il discorso intrapreso in un precedente post, riporto un articolo della Repubblica sull'adozione volontaristica del Sistema Operativo Linux a Montecitorio, scritto da Claudia Fusani e pubblicato l'11 luglio 2007:

Montecitorio hi-tech: arriva il Pinguino Linux al posto di Windows e rete wi-fi
Folena: "Adottare un sistema open source ci libera dai vincoli del software proprietario. E' una scelta di trasparenza e di sicurezza doverosa per una istituzione pubblica"

ROMA - I "pinguini" sbarcano a Montecitorio con via libera dei questori e tanto di ordine del giorno approvato dall'aula. "Per risparmiare, in nome del pluralismo e della flessibilità" spiega l'onorevole Franco Grillini, di Sinistra democratica, il parlamentare più tecnologizzato in circolazione. E' ufficiale da ieri. Possibile da oggi: ogni deputato che ne farà richiesta potrà installare sul proprio pc, portatile o da scrivania, e su quelli del proprio ufficio il sistema operativo Linux-open source - che come simbolo ha un pinguino - al posto di quello classico, tradizionale Windows-office a cui sono abituati e con cui, probabilmente, i deputati hanno imparato ad usare il computer. Il via libera definitivo è arrivato ieri durante la riunione tra i questori della Camera e "i responsabili tecnologie" di ogni gruppo. In discussione c'era l'applicazione di un ordine del giorno presentato quasi un anno fa da Pietro Folena (Rifondazione-Se) e Franco Grillini (Sd) finalizzato alla razionalizzazione dei costi parlamentari. "Al di là dell'aspetto tecnologico - spiega Grillini - l'adozione di Linux come sistema operativo dei pc dei parlamentari può rappresentare un taglio alle spese di circa tre milioni di euro". Sono all'incirca tremila e 500 i computer attivi alla Camera e ognuno costa almeno 900 euro per le licenze di Office, l'insieme dei programmi che servono per la produttività dell'ufficio.
Per Folena, presidente della Commissione Cultura "si tratta di una decisione straodinaria e assai rilevante. L'istituzione centrale del paese, il Parlamento- osserva - decide non solo di risparmiare - di per sè un obiettivo importantissimo -, ma soprattutto di rendersi indipendente sul piano tecnologico, adottando un sistema open source e quindi liberandosi dai vincoli del software proprietario. In tal modo si va incontro alle esigenze di trasparenza e di sicurezza che sono doverose per una istituzione pubblica".
L'adozione di Linux in una struttura pubblica e centrale come la Camera è una piccola rivoluzione culturale. Al di là dei risparmi, infatti, utilizzare Linux significa accettare la sfida tecnologica di un sistema informatico "aperto" che viene continuamente aggiornato da migliaia di sviluppatori in tutto il mondo, "libero" da vincoli commerciali e che ogni utente può "creare" e impiegare come meglio crede. Linux significa anche, insiste Folena "più sicurezza, trasparenza e libertà". Un abito su misura che però costa molto meno di uno acquistato in negozio. Il presidente della VII Commissione rivendica "l'esempio della Camera" che "costituisce un importante precedente per tutte le amministrazioni pubbliche, alcune delle quali sono già passate a Linux determinando enormi risparmi. La provincia di Bolzano, ad esempio, risparmia così 1 milione di euro l'anno". Ma la rivoluzione tecnologica alla Camera non finisce qua. Nella stessa riunione i questori hanno dato il via libera al collegamento wi-fi, senza fili, a internet da alcune zone, le più frequentate anche se lontane dagli uffici, di Montecitorio. Da ieri alle 13 e 30 è possibile navigare con un pc ma anche con un palmare o un telefonino dal Transatlantico, dalla buvette, dall'emeroteca, dal giardino d'onore e dai salottini laterali al cortile. "Ho provato e funziona tutto alla perfezione" rassicura Grillini.

fonte: http://www.repubblica.it/

venerdì 6 febbraio 2009

FLISOL 2009: l'effetto frozen...

Vi siete mai chiesti se è possibile effettuare una sorta di frozen party in chiave informatica? Beh, allora se avete voglia di essere protagonisti di un evento unico al mondo nel suo genere, prenotate un viaggio in America latina e tenetevi liberi il 25 aprile...Il FLISOL 2009 vi aspetta!!
Ma che cos'è il FLISOL?
Il FLISOL, realizzato per la prima volta nel 2005, è l'acronimo del Festival Latinoamericano de Instalación de Software Libre (FLISoL) ed è l'evento di diffusione del Software Libero più grande dell'America Latina. Principale obiettivo dell'evento è la promozione dell'uso del software libero, facendo conoscere al pubblico in generale la sua filosofia, traguardi, avanzamenti e sviluppo. Per tale fine, le diverse comunità locali di software libero (in ciascuno stato, in ciascuna città/località), organizzano simultaneamente eventi nei quali si installerà, in maniera gratuita e totalmente legale, software libero sui computer che i partecipanti porteranno con sè. Inoltre, in forma parallela, si offriranno dibattiti, documenti e stands, sulle tematiche locali, nazionali e latinoamericane intorno al Software Libero, in tutta la gamma di espressioni: artistica, accademica, imprenditoriale e sociale. Duecento le città sudamericane coinvolte nell'evento. In Venezuela è previsto, per ora, che l'evento si svolgerà in grandi città economicamente strategiche: Caracas, Mérida, Ciudad Bolivar, Barquisimeto, Cumanà, Maracay, Maracaibo e Punto Fijo.